1. CARTA DEI VALORI IRREDENTISTI ITALIANI.

    AvatarBy rector il 16 Dec. 2014
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    CARTA DEI VALORI IRREDENTISMO-

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    Noi, uomini e donne d'Italia, accomunati da un unico grande amore e da un unico grande sogno: l'Italia ed il suo benessere.
    Noi sognatori e eredi di un tempo forse passato ma mai per questo vano e dimenticato,ci riteniamo eredi di una missione che vede come obbiettivo la riproposizione delle nostre tradizioni. Il tutto in nome del comune sangue versato ,nell’eguale sofferenza provata, nella costante ricerca di una verità negata e nascosta da pochi a danno di molti. Noi riteniamo doveroso procedere alla redazione di un comune documento, una comune carta di identità per il nostro popolo, per la nostra coscienza, per ciò in cui crediamo e per ciò per cui ci battiamo.

    NOI:
    ci riteniamo fratelli, accomunati dal sangue e dallo spirito di un grande popolo come quello italiano.

    - La nostra comunanza è dettata dal sangue e dalla nostra ascendenza. Essere patrioti italiani non è una cosa da tutti, si è patrioti italiani solo se si ama la propria Patria e la si difende a ogni costo. Essere patrioti italiani vuol dire lottare compatti per una causa e per un ideale comune, così come noi facciamo ora, così faranno i nostri figli e i nostri nipoti. Non riconosciamo come fratelli italiani coloro che disprezzano la Patria nostra, infangandone l'onore con atti, parole e/o azioni pur essendo di nascita ed ascendenza italiana. Altresì riconosciamo come italiani coloro che pur essendo nati al di fuori del territorio della Repubblica Italiana, si sentono eredi spirituali della grandezza della nostra terra, del nostro spirito e della nostra tradizione, combattendo affinchè essa torni grande e libera, e possiedono ascendenza italiana.

    - Noi riconosciamo nel popolo l'elemento primogenito della nostra stirpe e del nostro sangue italico. Ad esso vanno i frutti della nostra lotta e delle nostre battaglie. Il popolo italiano è la comunità di individui accomunati da nascita ed ascendenza italiana che si battono con atti, parole e/o azioni per la rinascita materiale e spirituale del nostro paese. All'interno di esso non vi sono capi o superiori; esistono solo eguali che lottano paritariamente per un comune ideale .

    - Condanniamo l’iniquo trattamento riservato all’Italia dalle potenze alleate, che privarono la nostra Patria di qualsivoglia possibilità di replica e non stipularono un trattato di pace ma un vero e proprio diktat; consideriamo i trattati di Parigi e di Osimo, non solo una palese violazione del principio di nazionalità (espresso tra l’altro da una delle stesse potenze alleate), ma anche un attentato al comune buon senso ed onestà. Essi non furono accordi ma punizioni, al pari di quanto toccò ad altri paesi. Condanniamo ogni smembramento subito dalla nostra Patria in passato, ora ed in futuro; ci battiamo costantemente per l’integrità territoriale, materiale e sp...

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    Last Post by rector il 11 Nov. 2015
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  2. ITALIA IRREDENTA

    AvatarBy rector il 30 Mar. 2016
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    Simbolo MIRI definitivoIl Movimento Irredentista Italiano è un’organizzazione patriottica ed irredentista che si propone di difendere e promuovere l’identità, la storia, la cultura, la lingua e le tradizioni italiane, sia all’interno dei confini della Repubblica Italiana che nelle regioni legate storicamente e culturalmente all’Italia poste all’esterno di questi ultimi. Tali regioni, di cui il Movimento intende difendere e riaffermare l’italianità, sono (in ordine alfabetico): confine italo-francese del 1939, Corsica, Dalmazia, Fiume (e isole del Quarnaro), Grigioni italiano, Istria (e Venezia Giulia), Malta (arcipelago), Nizza (ed ex contea nei confini del 1861), Pelagosa, Ticino.

    Il Movimento intende farsi promotore di un progetto che convogli al proprio interno le forze nazionali che si riconoscono nei valori del patriottismo e dell’irredentismo, nella volontà di assicurare alla Nazione il recupero della piena sovranità, nella missione di riscoprire la storia d’Italia e di ricostruire l’autentica identità italiana quale venne concepita dai patrioti e dalle associazioni che contribuirono al raggiungimento dell’Unità nazionale.

    Il Movimento è apolitico, apartitico e costituisce un fronte trasversale con lo scopo di convogliare al proprio interno tutte le sane forze nazionali verso il raggiungimento dei suddetti scopi. Il Movimento si fa erede delle storiche associazioni irredentiste e patriottiche, degli eroi nazionali, degli irredentisti morti per la causa nazionale.
    Il Consiglio Direttivo del Movimento Irredentista Italiano
    Last Post by rector il 30 Mar. 2016
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  3. GIORNO DEL RICORDO

    AvatarBy rector il 29 Jan. 2016
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    10 FEBBRAI0, altre date di ricordo non esistono per il popolo Italiano


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    Last Post by rector il 9 Feb. 2019
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  4. FOIBE
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    AvatarBy rector il 19 Jan. 2016
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    SI AVVICINA IL GIORNO DEL RICORDO DELL'OLOCAUSTO ITALIANO, MAI DIMENTICARE, QUESTO FORUM E' TOTALMENTE DALLA PARTE DELL'IRREDENTISMO NAZIONALE ITALIANO, GLORIA AI NOSTRI FRATELLI ITALIANI INFOIBATI DAI PORCI SLAVI.


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    Last Post by rector il 19 Jan. 2016
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  5. irredentismo

    AvatarBy rector il 14 Jan. 2016
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    “Mia nonna Licia era…”. Intervista alla nipote di Licia Cossetto
    Rispondi
    licia-cossetto-2Lo scorso ottobre la nipote di Licia Cossetto, nell’anniversario della scomparsa della propria nonna, ha gentilmente accettato di dedicarci un po’ del proprio tempo per rispondere ad alcune nostre domande. Ringraziamo pubblicamente la signora per la cortesia e la gentilezza, nonché per la preziosa testimonianza relativa alla figura ed agli insegnamenti di una tra i principali ed instancabili custodi della memoria della tragedia delle foibe e dell’esodo, simbolo purissimo dell’italianità istriana.

    1 – Lei è nipote di Licia Cossetto, sorella della Medaglia d’Oro al merito civile alla memoria Norma, diventata simbolo della tragedia dei massacri delle foibe. Tutti noi abbiamo imparato a conoscerla durante gli incontri commemorativi e le interviste televisive. Cosa può raccontarci di sua nonna al di fuori dei teleschermi? Che persona era?

    Mia nonna Licia era una roccia, il punto di riferimento per tutti noi. Una donna forte ma gentile e altruista allo stesso tempo, che ha Continua a leggere →

    Questo articolo è stato pubblicato in La Voce Irredentista, Novità, Storia e taggato come esodo, foibe, Giorno del Ricordo, Licia Cossetto, Norma Cossetto, ricordo il 06/01/2016
    Last Post by rector il 14 Jan. 2016
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  6. IRREDENTISMO ITALIANO

    AvatarBy rector il 7 Jan. 2016
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    Last Post by rector il 7 Jan. 2016
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  7. ls voce irredentista sul web.

    AvatarBy rector il 20 Dec. 2014
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    Last Post by rector il 27 Dec. 2014
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  8. IRREDENTISMO MALTESE

    AvatarBy rector il 16 Feb. 2012
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    Lotto di 2 VOLANTINI STAMPATI A CURA DEL COMITATO D’AZIONE MALTESE, di cm. 33, 5 x 25, databili 1943 circa:



    Il primo riporta una frase di NAPOLEONE: ‘L’IMPERATORE NAPOLEONE AVREBBE DESIDERATO MALTA COME SUA TERRA D’ESILIO “…MALTA MI SAREBBE STATA ABBASTANZA CONVENIENTE E, ALMENO PER QUALCHE ANNO, MI CI SAREI TROVATO BENE. IL SUO CLIMA MI AVREBBE RICORDATO L’AFRICA E L’ITALIA, DUE TEATRI DELLE MIE VITTORIE; LA LINGUA CHE VI SI PARLA MI AVREBBE FATTO CREDERE D’ESSERE NELLA MIA PATRIA, IN CORSICA”’



    Il secondo contiene il seguente testo: ‘MALTA DEVE ESSERE RESTTUITA ALL’ITALIA perché E’ ITALIANA DI RAZZA, DI RELIGIONE E DI STORIA;

    PERCHE’ L’INGHILTERRA LA OCCUPO’ IN NOME DEL RE DI NAPOLI E CON TRUPPE COMANDATE DA UN CAPITANO BRITANNICO IN DIVISA DI UFFICIALE BORBONICO;

    PERCHE’ I BORBONI NON HANNO MAI RICONOSCIUTO COME LEGITTIMO IL POSSESSO INGLESE DI MALTA;

    PERCHE’ I RE D’ITALIA SONO GLI EREDI DEI DIRITTI BORBONICI SUL REGNO DELLE DUE SICILIE’.



    Rari documenti dell’irredentismo maltese, con minimi strappetti marginali riparati, buoni esemplari.


    CARMELO BORG PISANI E L’IRREDENTISMO MALTESE

    L’irredentismo maltese ebbe la sua punta di diamante in Carmelo Borg Pisani. Egli nacque il 10 agosto 1915 a Senglea ( vicino a La Valletta) nell’isola di Malta, inglese per usurpazione, ma culturalmente italiana. Fin da piccolo frequentò l’istituto Umberto I, centro culturale efficiente e bandiera di fervente italianità. Gli inglesi però non vedevano di buon occhio le organizzazioni e le associazioni italiane a Malta; finché, nel 1936, finirono per rompere ogni indugio, adottando una serie di provvedimenti contro di esse. A Malta il Partito Nazionalista era tenace assertore dell’indispensabilità della cultura italiana, mentre il Partito Costituzionale raccoglieva i voti e favoriva gli interessi dei conformisti piegati al servilismo nei confronti dell’occupante. Faro degli irredentisti maltesi era il prof. Avv. Carlo Mallia, illustre docente universitario, che apparteneva all’ala estrema del Partito Nazionalista, il quale si dichiarava irredentista; egli e molti altri maltesi vedevano nel fascismo il movimento che avrebbe potuto liberare Malta. Moltissimi maltesi erano affascinati da Mussolini e la sua popolarità aumentò dopo la conquista dell’Impero. Carmelo Borg Pisani, già a quattordici anni, correva il 1929, era iscritto alle OGIE (Organizzazioni Giovanili Italiane all’Estero), che avevano sede a La Valletta. Dopo quattro anni fu prescelto per partecipare ad un concorso di Capo Centuria a Roma, soprattutto per i suoi entusiastici sentimenti di italia. Vivace com’era, fin da ragazzo amava scalare le scoscese scogliere a picco lungo la costa, spingendosi anche ad esplorare le caverne aperte dalla corrosione dei flutti. Conosceva tutti gli anfratti più reconditi dell’isola, che aveva ripreso in suggestive fotografie. Chiarisco, per chi non lo sapesse, che l’isola, generalmente, ha co...

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    Last Post by rector il 16 Feb. 2012
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  9. STORIA DELLA DALMAZIA

    AvatarBy rector il 14 Feb. 2012
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    NOTA SCRITTA DAL PATRIOTA ITALIANO DECLEGIO.


    Breve storia della Dalmazia dalle origini al 1918 tratta da uno studio del grande Patriota e irredentista Dott. Prof. Giotto Dainelli (gloria a Lui) e pubblicata nel 1918 dall’Istituto Geografico de Agostini

    Di insediamenti umani in Dalmazia risalenti ai tempi preistorici si hanno abbastanza numerosi documenti, i quali testimoniano di due diversi periodi, quello della pietra, e quello dei castellieri; dei quali resti i primi sono più frequenti nelle grotte delle isole, i secondi sulla terra ferma.

    Ma delle vicende attraversate dalla Dalmazia fino a gli ultimi secoli innanzi Cristo, ben poco sappiamo, e poco anche dei suoi abitanti, gli Illiri, tra i quali più precisamente Dalmati furono detti quelli insediati tra la Narenta e il Tizio, dal nome della loro cittadella principale, cioè Delminium.

    Fra queste antiche popolazioni illiriche si formarono sulle isole e sulle coste di terra ferma. Insediamenti di fenici e greci, dei quali specialmente i secondi costituirono numerose colonie, dando origine a centri che ancora oggi sopravvivono al lungo corso dei secoli.

    Successivamente incursioni di Galli dettero luogo ad una signoria celto-illirica, la quale raggiunse una abbastanza grande potenza nel III secolo A.C. ma i Romani, in guerra allora con i Cartaginesi, compresero quanto a loro fosse necessario il dominio dell’Adriatico e, per questo, quello dell’opposta riva; sì che, chiusa la prima guerra punica, iniziarono (229 A.C.) la serie di quelle dieci guerre illiriche che li condussero (78 A.C.) al possesso completo della regione ad oriente dell’Adriatico.

    Nell’ordinamento di Augusto la Dalmazia comprese tutta la regione dell’Arsa, in istria, fino al Drin, in Albania, e dalla costa nell’interno fino quasi alla Sava: Nell’ordinamento di Diocleziano furono lievemente modificati i limiti lungo la costa, cioè a settentrione non più l’Arsa ma l’estremità del Quarnaro e a mezzogiorno non più il Drin ma il margine occidentale del lago di Scutari.

    Caduto l’Impero d’Occidente la Dalmazia costituì l’effimero regio di Giulio Nepote (476/480); poi fu compresa nel regio italiano di odoacre, (480/493) e quindi in quello degli ostrogoti, signori dell’Italia (493/553). Vinti poi dai bizantini la Dalmazia passò all’impero d’oriente, restando però sotto il governo degli esarchi di Ravenna (553/568).

    Ma l’unità politica d’italia non si mantenne a lungo, anzi, fiu subito turbata con la discesa dei longobardi; e la Dalmazia, premuta dalle orde degli Avari, sfuggì temporaneamente alla influenza di bisanzio, che pure si mantenne in molte isole ed in molte città coatiere, più che altro indirettamente, perché queste isole e queste città costiere sentivano già fin da allora la speciale attrazione verso il ducato di Venezia più che verso l’impero lonatano (568/774).

    Le orde degli Avari, però, si ritrassero, e la Dalmazia tornò in gran parte legata direttamente a Bisan...

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    Last Post by UltraNazionalista il 7 Feb. 2015
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  10. L'italia irredenta.

    AvatarBy rector il 13 Feb. 2012
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    it_red_small2
    Last Post by rector il 19 Mar. 2012
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