GUGLIELMO OBERDAN.
morto santamente per l'Italia
terrore, ammonimento, rimprovero
ai tiranni di fuori
ai vigliacchi di dentro.
G. CARDUCCI
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Guglielmo Oberdan
Nacque a Trieste il 1 Febbraio 1858. Ebbe un'infanzia molto difficile a causa della situazione familiare. Compiuti gli studi medi nel 1877, per conseguire la laurea in matematica Guglielmo Oberdan dovette iscriversi al Politecnico di Vienna, usufruendo di una borsa di studio. L'ambiente universitario, composto da Tedeschi, Austriaci, Italiani e Slavi, le diverse condizioni politiche dei Paesi di provenienza, e quindi le diverse aspirazioni di quei giovani, provocavano conversazioni animatissime. Guglielmo Oberdan, fervente irredentista, aveva nello studente austriacante Cristoforo Busich, il suo più acceso contraddittore; un giorno esasperato gli gridò: «Tu, con queste idee, finirai poliziotto dell'Imperatore!» E la risposta fu: «E tu, con le tue, finirai sulla forca!» Due frasi sinistramente profetiche.
Nel 1878 Oberdan fu chiamato alle armi dal governo austriaco. Doveva presentarsi alla caserma di Trieste e partì da Vienna dopo aver salutato mestamente gli amici. A Trieste fu arruolato nella 14a Compagnia del 22° Reggimento Weber. Questo Reggimento doveva raggiungere la Bosnia e l'Erzegovina per sedare le violente insurrezioni che vi erano scoppiate contro l'Austria. Irredentista, Oberdan non poteva combattere contro un popolo oppresso: decise allora di fuggire insieme con due compagni di Pirano. I tre giovani raggiunsero di notte la sponda italiana sul battello «Stella d'Italia». Poi Oberdan, che già era iscritto all'associazione «L'Italia irredenta», fondata nel maggio del 1877, si recò a Roma, dove fu accolto con entusiasmo dagli altri profughi.
Ma l'Italia, firmando il patto della Triplice Alleanza con l'Austria e la Germania nel 1882, sembrava rinunciare definitivamente alle sue rivendicazioni territoriali. Nell'impossibilità di combattere tutti insieme per la causa comune, Guglielmo Oberdan cominciò ad accarezzare l'idea del sacrificio isolato, come unica soluzione possibile.
Quando si diffuse la notizia che l'Imperatore Francesco Giuseppe il 17 settembre 1882 sarebbe stato a Trieste per commemorare la dedizione della città all'Austria avvenuta nel 1382, Oberdan, ritenendo giunto il momento d'agire, decise di partire per Trieste. Agli amici che lo sconsigliavano disse: «Se nessuno mi seguirà, andrò anche solo! Sì, anche solo! Se non altro getterò il mio cadavere fra l'Imperatore e l'Italia!»
Aveva appena varcato il confine quando, per la delazione di una spia, l'avvocato Fabio Basilisco, fu arrestato. Sottoposto a processo, fu condannato all'impiccagione. La sentenza fu eseguita il 20 dicembre 1882, alle 7 del mattino.